Annali civili del regno delle Due Sicilie, Volumes 1-3

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Tip. del Real ministero degli affari interni, 1833 - Naples (Kingdom)

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Page 63 - Namque canebat, uti magnum per inane coacta semina terrarumque animaeque marisque fuissent et liquidi simul ignis; ut his exordia primis omnia et ipse tener mundi concreverit orbis...
Page 70 - Stansi di Giove Sul limitar due dogli, uno del bene, L'altro del male. A cui d'entrambi ei porga, Quegli mista col bene ha la sventura. A cui sol porga del funesto vaso, Quei va carco d'oltraggi, e lui la dura Calamitade su la terra incalza, E ramingo lo manda e disprezzato Dagli uomini e da
Page 31 - Considerazioni su i mezzi da restituire il valore proprio a' doni che ha la natura largamente conceduto al regno delle Due Sicilie, Napoli, 1833, 2* ed., voi.
Page 153 - L'umana sapienza, aver contesi Per irmi carco di sì nobil soma. Ma poi che gli anni verdi non che i mesi Del senno stoico diffalcai nei sogni, Poi che i fior senza frutti andare spesi, Io, del ver lume privo e colmo d'ogni Nebbia fallace, tratto fui là dove Giesù sovvenne a
Page 63 - Ipsa quoque interdum Tellus fumare videtur : Omnia quae sursum cum conciliantur in alto, Corpore concreto subtexunt nubila...
Page 147 - Gian nude il piede, e il crine incolte e sozze, E chi di lor nel sonno eterno tacque A un lieve sorso, e chi raminga e sola, Pria di giunger al fonte, esangue giacque. Gli amici, cui parte d'affanno invola L'alterna vista, si guatavan liso Nel mesto incontro senza far parola; Poi fra il duo!
Page 147 - E singhiozzi talor fiochi ed incerti; Poi strida alte e ululati, e in flebil metro Querele erranti per gli spazj aperti : Sì che il lor suono acutamente tetro Crescea più raddoppiato e in sé confuso, Dal mar, dai monti ripercosso indietro. Ogni tempio era infaustamente chiuso; Immoti i sacri bronzi, ea le notturne Lampade tolto di risplender 1' uso : Le armoniose canne, taciturne; E senza l' immortai vittima l'are, E senza nenie pie le squallid
Page 147 - Di melma, tratti eran que' corpi al rogo, Cui più vita sì dura il cor non morde : Sacerdoti e fanciulle, e quei che il giogo Maritai strinse, ignudi e insiem confusi, Da vicin tolti e da rimoto luogo; E fra questi (ahi!
Page 147 - L' alterna vista, si guatavan fiso Nel mesto incontro senza far parola; Poi fra il duol ristagnato a l' improvviso Si dirotte spargean lagrime acerbe, Che avrian un sasso per pietà diviso. Talor silenzio, qual avvien che serbe L'aria muta fra inospiti deserti Colmi di sabbia, e d' acque privi e d' erbe; E singhiozzi talor fiochi ed incerti; Poi strida alte e ululati, e in flebil metro Querele erranti per gli spazi aperti : Sì che il lor suon acutamente tetro Crescea più raddoppiato, e in sè confuso,...
Page 139 - Ou mie nuove macchine non s' inventerebbero , o non s' introdurrebber tra noi , quante nuove scoperte non si farebbero se questa massima prevalesse ! Ma la contraria sembra anzi Ira IR nostre Compagnie predominare; il che se limita i loro profitti , almeno fi più sicuro il maneggio delle fortune ad esse affidate. Quanto ali' essenza delle Società anonime commerciali , le cose dette •inori abbastanza debbono averla dichiarata.

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