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49 Io stava, come 'l frate, che confessa

Lo perfido assassin, che poi, ch'è fitto, Richiama lui, perchè la morte cessa: 52 Ed ei gridò: Se' tu già costì ritto, Se' tu già costì ritto, Bonifazio? Di parecchi anni mi menti lo scritto. 55 Se'tu si tosto di quell' aver sazio,

Per lo qual non temesti torre a 'nganno La bella donna, e di poi farne strazio? 58 Tal mi fec'io, qua'son color, che stanno, Per non intender ciò ch'è lor risposto, Quasi scornati, e risponder non sanno. 61 Allor Virgilio disse: Dilli tosto,

Non son colui, non son colui, che credi. Ed io risposi com'a me fu imposto: 64 Perchè lo spirto tutti storse i piedi: Poi, sospirando, e con voce di pianto, Mi disse: dunque che a me richiedi? 67 Se di saper ch'io sia ti cal cotanto, Che tu abbi però la ripa scorsa, Sappi, ch' io fui vestito del gran manto: 70 E veramente fui figliuol dell'orsa, Cupido sì, per avanzar gli orsatti,

SESSA

52 Costi ritto. Altri leggono costiritto.

65 Voce di pianto. v. r.

DA FINO

49 a 51 Comparazione. 57 La bella donna, Chiesa. 58 a 60 Comparazione. 70 Dell'orsa, delli Orsini.

Che su l'avere, e qui me misi in borsa. 73 Di sott' al capo mio son gli altri tratti, Che precedetter me simoneggiando, Per la fessura della pietra piatti. 76 Laggiù cascherò io altresì, quando Verrà colui, ch'io credea che tu fossi, Allor ch'i' feci 'l subito dimando.

79 Ma più è 'l tempo già, che i piè mi cossi, E ch' io son stato così sottosopra,

Ch'ei non starà piantato co' piè rossi : 82 Che dopo lui verrà di più laid' opra,

Di ver ponente un Pastor senza legge, Tal che convien, che lui e me ricuopra. 85 Nuovo Jason sarà, di cui si legge

Ne' Maccabei: e come a quel fu molle Suo re, così fi'a lui chi Francia regge. 88 Io non so, s'i' mi fui qui troppo folle: Ch'i' pur risposi lui, a questo metro; Deh or mi di' quanto tesoro volle

91 Nostro Signore in prima da san Pietro, Che ponesse le chiavi in sua balia?

Certo non chiese, se non: Viemmi dietro. 94 Nè Pier, nè gli altri chiesero a Mattia Oro, o argento, quando fu sortito

SESSA

72 Mi misi in borsa (1). Me.

(1) Nota la diversa lezione del Sessa. R.

74 Simoneggiare, v. r.
DA FINO

81 Rossi, infocati.
82 Laida, sozza.

Nel luogo, che perdè l'anima rià . 97 Però ti sta, che tu se' ben punito, E guarda ben la mal tolta moneta, Ch'esser ti fece contra Carlo ardito: 100 E se non fosse, ch'ancor lo mi vieta La reverenzia delle somme chiavi, Che tu tenesti nella vita lieta, 103 l'userei parole ancor più gravi ;

Chè la vostra avarizia il mondo attrista, Calcando i buoni, e sollevando i pravi. 106 Di voi pastor s'accorse 'l Vangelista,

Quando colei, che siede sovra l'acque, Puttaneggiar co' regi a lui fu vista: 109 Quella, che con le sette teste nacque, E dalle diece corna ebbe argomento, Fin che virtute al suo marito piacque : 112 Fatto v'avete Dio d'oro e d'argento: E che altro è da voi all' idolatre,

Se non ch'egli uno, e voi n'orate cento? 115 Ahi Costantin, di quanto mal fu matre,

GIOLITO

113 Idolatre, idolatre ed
eresiarche maschi in e, con-
tra l'osservazione del Bem
bo (1).

SESSA
108 A lui fu vista. Si dice a

(1) Vedi di sopra (e. IX. v. 127)
L.M. R.

Tomo I.

lui, da lui, per lui, fu vista.

113 Idolatre, come eresiarche, mascolini, terminanti in e, contro la regola del Bembo.

114 Orate. v. r.
DA FINO
109 Apocalisse.

115 Esclamazione.

Non la tua conversion, ma quella dote, Che da te prese il primo ricco patre! 118 E mentre io gli cantava cotai note, O ira, o coscienzia, che 'l mordesse, Forte spingava, con ambe le piote. 121 I' credo ben, ch'al mio duca piacesse; Con si contenta labbia sempre attese Lo suon delle parole vere espresse. 124 Però con ambo le braccia mi prese, E poi che tutto su mi s' ebbe al petto, Rimontò per la via, onde discese:

127 Nè si stancò d'avermi a sè ristretto,

Sin men' portò sovra 'l colmo dell'arco, Che dal quarto al quinto argine è tragetto. il carco,

130 Quivi soavemente spose

Soave per lo scoglio sconcio ed erto,

Che sarebbe alle capre duro varco:

133 Indi un altro vallon mi fu scoverto.

SESSA

120 Piote, piante: spingare, muover forte per per

cuotere.

122 Contenta labbia. v. r.

128 Sin men' portò. Sin, senza il che .

129 Tragetto. v. r.
DA FINO

120 Piote, piante.

CANTO XX.

ARGOMENTO

In questo Canto tratta il divino Poeta della pena
di coloro, che presero, vivendo, presunzione
di predire le cose avvenire; la qual pena è l'a
vere il viso e la gola volti al contrario verso
le reni; ed in questa guisa, perchè è tolto loro
il poter vedere innanzi, camminano all' indie-
tro. Tra questi trova Manto Tebana, da cui
narra avere avuto origine la celebre città di
Mantova. E sono questi così fatti Indovini po·
sti nella quarta bolgia.

I Di nuova pena mi convien far versi,

E dar materia al ventesimo canto
Della prima canzon, ch'è de' sommersi .
4 Io era già disposto tutto quanto

A risguardar nello scoverto fondo,
Che si bagnava d'angoscioso pianto :
7 E vidi gente, per lo vallon tondo,
Venir tacendo, e lagrimando, al passo,
Che fanno le letàne in questo mondo.

9

SESSA

Letàne. v. r.

DA FINO

passo che fanno le letàne, in quel modo delle proces

8 e 9 Comparazione; al sioni.

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