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Sed quid tentasse nocebit?

OVID. Metam. lib. I.

A

GUGLIELMO PITT

FRANCESCO ALGAROTTI

Sembrerà ad alcuni assai strano, che a voi, Uomo immortale, che nella vostra na zione sapeste riaccendere il nativo valore, sapeste provveder per sempre alla sua difesa, e la faceste in un medesimo anno trionfare nelle quattro parti del mondo, venga intitolato uno scritto che ragiona di poesia di musica, di cose di teatro. Ma pare che ignorino costoro come il restitutore dell' Inghil terra, l'amico del gran FEDERIGO, sa ancora munire il suo ozio co' presidj delle lettere; e come quella sua vittoriosa eloquenza, colla quale egli tuona in senato, non è meno l' ef fetto della elevatezza del suo animo, che dello studio da lui posto nei Tullj e nei Demosteni antecessori suoi. Possa solamente questo mio scritto esser da tanto, che trovi anch' esso un luogo nell' ozio erudito di un tal uomo, e

giunga ad ottenere il suffragio di colui che ne' più alti uffizj dello Stato ha meritato l' ammirazione e l' applauso di tutta Europa.

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SOPRA

L'OPERA IN MUSICA

INTRODUZIONE

Di tutti i modi che per creare nelle anime gentili il diletto furono immaginati dall'uomo, forse il più ingegnoso e compito si è l'Opera in musica. Niuna cosa nella formazione di essa fu lasciata indietro; niuno ingrediente, niun mezzo onde arrivar si potesse al proposto fine. E ben si può asserire che quanto di più attrattivo ha la poesia, quanto ha la musica e la mimica, l'arte del ballo e la pittura, tutto si collega nell' Opera felicemente insieme ad allettare i sentimenti, ad ammaliare il cuore, e fare un dolce inganno alla mente. Se non che egli avviene dell'Opera come degli ordigni della meccanica, che quanto più riescono composti, tanto più ancora si trovano a guastarsi soggetti: e però non sarebbe ma raviglia se cotesto ingegnoso ordigno, fatto di tanti pezzi, com'egli è, non sempre rispondesse

per

al fin suo; ancorchè, a ben unire e a congegnare insieme ogni suo pezzo, venisse posta da coloro che il governano, tutta la diligenza e tutto lo studio. Ma di tanti pensieri, quali a ben ordinare un' Opera in musica sarebbono necessarj, non si danno gran fatto malinconia coloro che seggono presentemente arbitri de' nostri piaceri. Anzi se vorremo por mente come pochissimo travaglio ei sogliono darsi la scelta del libretto o sia dell'argomento, quasi niuno per la convenienza della musica colle parole, e niuno poi affatto per la verità nella maniera del cantare e del recitare, per il legame dei balli con l' azione, per il decoro nelle scene, e come si pecca persino nella costruzione de' teatri; egli sarà assai facile a comprendere qualmente una scenica rappresentazione che dovrebbe di sua natura esser tra tutte la più dilettevole, riesca cotanto insipida e nojosa. Colpa dello sconcerto che viene a mettersi tra le differenti parti di essa, d'imitazione non resta più ombra; svanisce in tutto la illusione che può nascer solamente dall' accordo perfetto di quelle; perfetto di quelle; -e l'Opera in musica, una delle più artifiziose congegnazioni dello spirito umano, torna una composizione languida, sconnessa, inverisimile, mostruosa, grottesca, degna delle male voci che le vengon date, e della censura di coloro che trattano il piacere da quella importante e seria cosa ch' egli è (*).

(*) Tra le molte cose che allegar si potrebbono

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